giovedì 1 maggio 2014

Agatha Christie - Le Traduzioni Italiane

L'opera poliziesca di Agatha Christie è stata interamente tradotta e pubblicata in Italia.
Sfortunatamente però, non tutti sanno che gran parte delle traduzioni che circolano ancora oggi (risalenti inizialmente al periodo Fascista), sono pesantemente tagliate, manipolate, in sintesi totalmente inattendibili.
Questo discorso non vale solo per la Christie, ma per la maggior parte degli autori di polizieschi del tempo, le cui opere sono circolate in versioni tagliate per decenni. Dall'inizio degli anni Ottanta però, dato il crescente interesse degli accademici per una letteratura sino ad allora considerata popolare, la Mondadori ha iniziato finalmente a pubblicare romanzi in versione integrale e a ristampare opere già edite, in una nuova versione. E così i grandi capolavori di Christie, Carr, Queen e altri, sino ad allora letti in modo approssimativo, hanno ritrovato la luce della dignità.



Le traduzioni non integrali sono semplicemente imbarazzanti: confrontate le stesse opere in due versioni diverse, e troverete il 30/40% in meno del testo. In sostanza, un'altra cosa. Come leggere Proust in versione per bambini. In questo articolo potrete saperne di più: http://rivistatradurre.it/2011/04/agatha-christie/

Il problema nasce nel momento in cui le ritraduzioni, uscite in Edicola nelle collane "I classici del Giallo" e "Il Giallo 
Mondadori" tra la prima metà degli anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, si perdono prima di arrivare nelle Librerie. Sembra paradossale, ma nel caso della Christie, è proprio così. Le ritraduzioni vengono inserite nei celebri volumi Omnibus, a partire da Poirot (1985), sino all'ultima uscita. 


Ma negli Oscar Gialli, prima quelli in costa bianca e ora in 

costa gialla, si mantengono, incomprensibilmente, le 
traduzioni vecchie, addirittura ancora quelle degli anni Trenta, con le interpolazioni fasciste e razziste, le frasi antisemite, i tagli riguardanti i personaggi italiani e mille altre nefandezze. Questo fino a poco tempo fa. Per fortuna infatti, proprio negli ultimi 2 anni hanno iniziato a ristampare, in formato accattivante (con le copertine simili a quelle inglesi), i romanzi della Christie nella versione più nuova.
Attenzione però, perchè il discorso è complesso: sebbene non tutto il corpus dell'autrice sia stato ritradotto, ciò che è rimasto può essere considerato filologicamente accettabile, invecchiato certo, ma non impresentabile.
In conclusione, quando si vuole acquistare un romanzo dell'autrice, occorre cercare o i volumi dei Classici del Giallo tra gli anni Ottanta e Novanta (con scritto "nuova traduzione"), o gli Omnibus Gialli successivi al 1985, o ancora gli Oscar Mondadori recenti, usciti nella versione Cartonata o Brossurata, con copertine ispirate al modello inglese.




Per la precisione, di seguito elenco i romanzi della Christie che non sono mai stati rivisti dalla loro prima edizione, e le cui traduzioni risalgono a prima della metà degli anni 
Settanta, quando curatori come Diana Fonticoli e altri hanno iniziato ad occuparsi con maggiore attenzione del geniale corpus della Regina del Giallo:

- Il segreto dei Chimneys (The Secret of Chimneys, 1925, Alberto Tedeschi, tr. 1949)
- Poirot non sbaglia (One, Two, Buckle my Shoe, 1940, Alberto Tedeschi, tr. 1951)
- Corpi al sole (Evil Under Sun, 1941, Alberto Tedeschi, tr. 1947)
- Giorno dei morti (Sparkling Cyanide, 1945, Alberto Tedeschi, tr. 1947)
- Destinazione ignota (Destination Unknown, 1954, Magda Tincani, tr. 1955)
- Le due verità (Ordeal by Innocence, 1958, Paola Franceschini, tr. 1959)
- Macabro Quiz (Cat Among the Pigeons, 1959, Lidia Ballanti, tr. 1960)
- Un cavallo per la strega (The Pale Horse, 1961, Lidia Ballanti, 1962)
- Assassinio allo specchio (The Mirror Crack'd from Side to Side, 1962, Lidia Ballanti, 1963)
- Miss Marple al Betram Hotel (At Bertram's Hotel, 1965, 
Maria Ghislon tr. 1967)
- Nella fine è il mio principio (Endless Night, 1967, Laura Grimaldi, 1968)
- Passeggero per Francoforte (Passenger to Frankfurt, 1970, Laura Grimaldi tr. 1971)





Di seguito, per amor di completezza e semplicità di fruizione, riporto cronologicamente i romanzi della Christie con accanto il nome del traduttore più recente:

- Poirot a Styles Court (1920, Diana Fonticoli tr. 1974)
- Avversario segreto (1922, Lia Volpatti)
- Aiuto Poirot! (1923, Lia Volpatti, tr. 1987)
- L'uomo vestito di marrone, 1924, Rosalba Buccianti, tr. 1991)
- Il segreto dei Chimneys (1925, Alberto Tedeschi, tr. 1949)
- L'assassinio di Roger Ackroyd (1926, Grazia Griffini, tr. 1987)
- Poirot e i quattro (1927, Ombretta Giumelli, tr. 1987)
- Il mistero del treno azzurro (1928, Giuseppe Settanni, tr. 1987)
- I sette quadranti (1929, Ombretta Giumelli, tr. 1991)
-  La morte nel villaggio (1930, Diana Fonticoli, tr. 1977)
- Un messaggio dagli spiriti (1931, Grazia Griffini, tr. 1983)
- Il pericolo senza nome (1932, Maria Luisa Vesentini Ottolenghi, tr. 1987)
- Se morisse mio marito (1933, Rosalba Buccianti, tr. 1987)
- Assassinio sull'Orient-Express (1934, Lidia Zazo, tr. 1987)
- Perché non l'hanno chiesto ad Evans? (1934, Diana Fonticoli, tr. 1979)
- Tragedia in tre atti (1934, Marcella Dallatorre, tr. 1985)
- Un delitto in cielo (1935, Grazia Griffini, tr. 1983)
- La serie infernale (1936, Grazia Griffini, tr. 1985)
- Non c'è più scampo (1936, Ombretta Giumelli, tr. 1981)
- Carte in tavola (1936, Grazia Griffini tr. 1983)
- Poirot sul Nilo (1937, Grazia Griffini, tr. 1981)
- Due mesi dopo (1937, Grazia Griffini tr. 1988)
- La domatrice (1938, Grazia Griffini, tr. 1988)
- Il Natale di Poirot (1938, Oriella Bobba, tr. 1981)
- è troppo facile (1939, Giovanna Gianotti Soncelli, tr. 1982)
- Dieci piccoli indiani (1939, Beata della Frattina, tr. 1977)
- Poirot non sbaglia (1940, Alberto Tedeschi, tr. 1951)
- La parola alla difesa (1940, Grazia Griffini, tr. 1981)
- Corpi al sole (1941, Alberto Tedeschi, tr. 1947)
- Quinta colonna (1941, Grazia Griffini, tr. 1994)
-C'è un cadavere in biblioteca (1942, Rosalba Buccianti, tr. 1989)
- Il terrore viene per posta (1942, Diana Fonticoli tr. 1989)
- Il ritratto di Elsa Greer (1942, Beata della Frattina, tr. 1985)
- C'era una volta (1944, A. M. Francavilla tr. 1985)
- Verso l'ora zero (1944, Lia Volpatti, tr. 1986)
- Giorno dei morti (1945, Alberto Tedeschi, tr. 1947)
- Poirot e la salma (1946, Rosalba Buccianti, tr. 1987)
- Alla deriva (1948, Giovanna Soncelli, tr. 1982)
- è un problema (1949, Rosalba Buccianti tr. 1992)
- Un delitto avrà luogo (1950, Grazia Griffini tr. 1984)
- Il mondo è in pericolo (1951, Maria Teresa Marenco tr. 1988)
- Giochi di prestigio (1952, Ombretta Giumelli tr. 1989)
- Fermate il boia (1952, Grazia Griffini tr. 1988)
- Dopo il funerale (Dopo le esequie, 1953, Lia Volpatti tr. 1983)
- Polvere negli occhi (1953, Grazia Griffini tr. 1989)
- Destinazione ignota (1954, Magda Tincani, tr. 1955)
- Poirot si annoia (1955, Grazia Griffini tr. 1988)
- La sagra del delitto (1956, Grazia Griffini tr. 1984)
- Istantanea di un delitto (1957, Grazia Griffini tr. 1990)
- Le due verità (1958, Paola Franceschini, tr. 1959)
- Macabro Quiz (1959, Lidia Ballanti, tr. 1960)
- Un cavallo per la strega (1961, Lidia Ballanti, 1962)
- Assassinio allo specchio (1962, Lidia Ballanti, 1963)
- Sfida a Poirot (1963, citata Mona Carones ma altra traduttrice, tr. 1990)
- Miss Marple nei Caraibi (1964, Rosalba Buccianti tr. 1990)
- Miss Marple al Betram Hotel (1965, Maria Ghislon tr. 1967)
- Sono un'assassina? (1966, Grazia Griffini)
- Nella fine è il mio principio (1967, Laura Grimaldi, tr. 1968)
- Sento i pollici che prudono (Piumini, tr. 2014)
- Poirot e la strage degli innocenti (1969, Tina Honsel, tr. 1985)
- Passeggero per Francoforte (1970, Laura Grimaldi tr. 1971)
- Miss Marple: Nemesi (1971, Diana Fonticoli, tr. 1972)
- Gli elefanti hanno buona memoria (1972, Diana Fonticoli tr. 1973)
- Le porte di Damasco (1973, Luciana Crepax tr. 1979)
- Sipario: L'ultima avventura di Poirot (1975, Diana Fonticoli tr. 1975)
- Addio Miss Marple (1976, Diana Fonticoli tr. 1976)

54 commenti:

  1. Grande Stefano, splendido lavoro, questo articolo avevo tentato di farlo io ma non ho ancora tutti i volumi ritradotti ne tantomeno gli omnibus; la tua guida è quindi preziosissima, e se me lo permetti voglio segnalarla nel mio blog, questo tuo lavoro (come tutti gli altri) è davvero importante, ho già stampato la pagina e mi sarà utilissima nelle mie ricerche tra le bancarelle.

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  2. Certo! Sono contento ti sia utile; d'altro canto l'ho scritto appositamente per aiutare i lettori a reperire i volumi giusti. Le ritraduzioni della Christie (in particolare della Griffini) sono passate per anni inosservate, ricorderai le frequenti discussioni sul Blog Mondadori, con Luca Conti e tanti altri. Con questo post spero di aver fatto chiarezza definitiva.

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  3. Infatti, anch'io avevo fatto un articolo dove segnalavo qualche ritraduzione, ma era giocoforza incompleto, col tuo post si colma una lacuna. Concludo con un piccolo consiglio da blogger; siccome tutte le volte che uno vuole lasciare un commento appare la fastidiosa cosa di dover digitare parole incomprensibili per verificare la provenienza del messaggio (cosa che infastidisce molti utenti, tanto che non lasciano commenti per questo) potresti eliminare il problema così facendo; in alto a destra clicca su Design -
    Sulla colonna a sinistra clicca su impostazioni, poi clicca su Post e commenti, Alla opzione "Mostra test di verifica" deve mettere No. Naturalmente fallo solo se vuoi, solo che quando, su segnalazione di un amico, lo feci a mia volta, i commenti fioccarono.

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  4. Ok Omar grazie! Lo faccio subito ;)
    In ogni caso aggiungo che alcune delle traduzioni vecchie (quelle della Grimaldi, ad esempio) potrebbero essere ragionevolmente integrali. Non sempre vecchio equivale a malfatto o non integrale.
    Ad esempio, le vecchie traduzioni Pagotto di Albani sono molto scolastiche ma sostanzialmente il testo c'è quasi tutto.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Sono molto interessata all'argomento, e infatti la mia tesi di Laurea in Traduzione è sulle edizioni italiane di "Murder on the Orient Express" della Christie. Il problema è appunto che non si capisce quando sia comparsa la prima ritraduzione ad opera di Lidia Zazo. Nel catalogo storico della Mondadori sembrerebbe che fino al '95 almeno sia circolata la prima traduzione di Alfredo Pitta (http://catalogostorico.fondazionemondadori.it/index.php). Ma qui e in un altro blog, questa cosa viene smentita. In effetti l'avevo già sospettato. Posso chiederti dove hai trovato queste preziosissime informazioni? Grazie!

    Lorena

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  7. Ciao Lorena,
    innanzitutto complimenti. Io ho lavorato su Carr, tu sulla Christie, e mi fa molto piacere. Per quanto riguarda la traduzione del romanzo, quella di Pitta circola ancora: nelle versioni Oscar Mondadori da libreria (escluse le ultime due ristampe, quella brossurata e quella con le copertoni simili alle inglesi), ma anche nell'edizione uscita poco tempo fa in edicola con il Corriere della Sera. La traduzione della Zazo dovrebbe essere comparsa per la prima volta nel Classico del Giallo 542 del 1987.
    Se vuoi avere informazioni precise dovresti consultare il Pirani (Dizionario Bibliografico del Giallo in 5 voll.), ma credo che la situazione sia questa. Il problema è che la traduzione della Zazo non è stata usata sempre, anzi.

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    1. Grazie e complimenti anche a te! Mondo affascinante ma oscuro quello del giallo...ma mi chiedo, perché la ritraduzione della Zazo non è stata pubblicata con gli Oscar Mondadori fin da subito? Costi editoriali? Peraltro l'assenza di informazioni sui due traduttori rende la cosa ancora più complicata.
      Grazie mille delle informazioni!

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  8. Sul perché si entra nel mondo delle congetture. Personalmente mi sembra che tra la Sezione Periodici Mondadori (edicola) e la sezione da libreria ci sia un dialogo piuttosto approssimativo. Sembra surreale, ma i casi sono infiniti (vale per tutta l'opera della Christie ad esempio). Lidia Zazo è una traduttrice valida ma non famosissima, Pitta è probabilmente il traduttore più celebre dell'epoca fascista (è stato anche scrittore, sotto pseudonimo), ma ovviamente i romanzi da lui tradotti sono massacrati e tagliatissimi. È un mondo oscuro solo in Italia, dove anche queste problematiche fondamentali non vengono mai alla luce.

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    1. Ciao Stefano!
      A giorni manderò finalmente in stampa la tesi... Sto preparando la bibliografia, e volevo chiederti se posso citare il tuo blog. Mi è stato utile per reperire alcune informazioni sui traduttori di Murder on the Orient Express.
      Ti ringrazio.

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    2. Ciao Lorena, fai pure, non può che farmi piacere :)
      Dove ti laurei?
      In bocca al lupo e complimenti!

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    3. Grazie, crepi! Università di Udine, non vedo l'ora di consegnare ;-))

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  9. Manca nell'elenco chi è il traduttore più moderno di "Perchè non l'hanno chiesto a Evans?"

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  10. Hai ragione! Grazie! Comunque la traduzione più nuova è quella di Diana Fonticoli del 79 (riproposta se non sbaglio anche nei Classici poco tempo fa). Lo aggiungo presto.

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  11. ciao, di "sento i pollici che prudono" la traduzione più recente è di Michele Piumini, disponibile solo nella collana oscar mondadori 2014 :)

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  12. Eccellente! Grazie della segnalazione, è uscito proprio oggi vero? Modifico il post al più presto ;)

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  13. prego, no è uscito il 4 marzo 2014 XD, l'ho scoperto oggi e ho pensato di informarti

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  14. Giusto, ho letto 4 marzo 2014 e pensavo fosse ieri :) interessante che abbiano deciso di ritradurre un romanzo del genere, anche perché era rimasto uno dei pochi con vecchia traduzione anni Settanta. Ottimo!

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  15. secondo te c'è una possibilità di vedere prima o poi in libreria, la traduzione della morte nel villaggio di Diana Fonticoli?

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  16. Mi sembra (non sono sicuro però) che La morte nel villaggio non sia ancora uscito nella nuova collana (quella Mondadori con le copertine colorate uguali all'edizione inglese). Quando uscirà spero (e credo) che useranno la traduzione della Fonticoli.
    Fino ad ora hanno sempre usato le traduzioni più recenti.

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  17. Buongiorno a tutti. Mi chiamo Diana Fonticoli e ho tradotto LA MORTE NEL VILLAGGIO nel 1989. L'anno stesso, o al massimo il successivo, la mia versione è stata pubblicata nella collana Omnibus e dal Club degli Editori, dopodiché è sparita per sempre. Mi era stata affidata la traduzione perché quella precedente, di Giuseppina Taddei, era stata giudicata un po' troppo datata. Le 2 traduzioni sono molto dissimili, come si può notare anche soltanto confrontando il primo paragrafo. Sta di fatto che la mia versione non figura nemmeno nel Pirani. Quando ho chiesto spiegazioni in redazione, mi è stata data una risposta abbastanza approssimativa: mi è stato detto che le scelte delle redazioni hanno varie motivazione e, in pratica, sono insindacabili (si riferivano a redazioni precedenti, quindi per me è stato impossibile capire o anche soltanto tentare d'indovinare quale fosse stato il movente.) La mia impressione è che la mia traduzione, eseguita in un periodo in cui mi spezzavo la schiena sulla macchina per scrivere, non avendo ancora imparato a usare il PC, sia andata perduta nei meandri della Mondadori. Quel che è certo è che non verrà mai dissotterrata. Ringrazio di cuore tutti coloro che l'hanno apprezzata. Se non è altro ne è rimasto il ricordo... Diana Fonticoli

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  18. Gent.ma. Dott. Fonticoli, innanzitutto la ringrazio per aver scritto qui nel blog, e devo dire che per me è un vero onore. Lei è stata ed è ancora una colonna portante della diffusione dell'opera della Christie e sulla Christie in Italia (a questo proposito mi piacerebbe sapere se si sia occupata lei della traduzione di "Agatha Christie's Murder in the Making" di John Curran, che mi era giunta voce sarebbe uscito nel 2015).
    Per quanto riguarda La morte nel villaggio, è vero che il Pirani (stranamente) non cita la sua traduzione, che io, erroneamente, ho datato al 1977 (forse perché l'unico Omnibus in cui compare La morte nel villaggio è proprio quello del 1977, Vita, morte e miracoli di Miss Marple?). Io personalmente possiedo il volume del 1991 del Club degli editori (dove c'è anche Istantanea di un delitto, lo comprò mia mamma quando avevo 3 anni).
    Invece non trovo traccia di alcun Omnibus successivo al 1977 con La morte nel villaggio; è davvero possibile che la sua traduzione sia rimasta solo in quel bellissimo, e oggi raro, volume?
    La ringrazio molto,

    Stefano

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    1. Mi ha fatto piacere che mi abbia risposto, e così celermente per giunta. In effetti mi sono occupata io della traduzione sia di "Agatha Christie's Secret Booknotes" sia di "Murder in the Making" (nel 2012.) Non conosco il motivo per cui il secondo saggio di John Curran non è ancora uscito.
      Per quanto riguarda il volume da me citato della collana Omnibus, intitolato "Vita morte e miracoli di Miss Marple" che comprende la mia traduzione della "Morte nel villaggio" è effettivamente uscito (ho controllato nel timore di essermi confusa) nell'ottobre dell'89 (ISBN 88-04-14243-X, seconda edizione degli Omnibus Gialli.) Non possiedo la prima edizione, uscita nell'ottobre del '77, come giustamente da lei precisato.
      Ho invece il volume del Club degli Editori di cui parlavo, pubblicato nel '91, che infatti comprende, oltre alla "Morte nel villaggio" anche "Istantanea di un delitto" nella traduzione di Grazia Griffini.
      Grazie ancora dell'attenzione che mi ha prestato, cordiali saluti,
      Diana

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    2. L'Omnibus dell'89, come spesso è capitato, dovrebbe allora essere una sorta di ristampa (probabilmente più rara, data la più bassa tiratura) di quello del 77. Nel volume del 77 La morte del villaggio avrà allora la traduzione della Taddei.
      Io spero che la prossima ristampa del testo possa avere la sua traduzione, anche perché non è la prima volta in Mondadori di traduzioni che improvvisamente scompaiono nel nulla per poi riapparire (quella della Zazo di "Assassinio sull'orient-express" ad esempio). Molte traduzioni di Grazia Griffini hanno visto la luce per anni solo nella sezione periodici in edicola, negli Omnibus e nei volumi della collana Club degli Editori, mentre in libreria negli Oscar continuavano a circolare le traduzioni dei Pitta, dei Sarego etc. I motivi? Non lo so, anche se l'ipotesi della totale e assoluta non-comunicazione tra la Sezione Periodici e la Mondadori Libri è più che valida.
      Insomma, non perdo le speranze. Sarebbe un peccato: per quanto la Taddei sia forse la più accurata tra le traduttrici del tempo (penso ad un vecchio Todd Downing tradotto sapientemente), le due edizioni di La morte nel villaggio non sono paragonabili.
      Grazie a lei, davvero.

      Stefano

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  19. ciao,cercando informazioni su "Poirot A Styles Court", ho scoperto per caso che esiste una traduzione più recente di quella di Diana Fonticoli, il romanzo è stato ritradotto nel 1993 da Bruno Armando e pubblicato nel "Giallo Economico Classico".

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    1. Ciao,
      sì hai ragione, è una traduzione più recente, ma come spesso accade per le pubblicazioni della Newton, è piuttosto tagliuzzata. Uscì nella versione 1000 lire 100 pagine, e sebbene io non abbia confrontato la traduzione con l'originale, mi sembra improbabile che sia integrale (quando una traduzione deve stare necessariamente in un predeterminato numero di pagine, al 95% è alterata). Per questo motivo consiglio sempre la traduzione della Fonticoli.

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  20. Buongiorno a tutti.
    Mi unisco agli altri appassionati nel fare i complimenti a Stefano per il bellissimo lavoro. Questo argomento delle traduzioni mi interessa da anni. Ricordo, troppi anni fa, di aver scritto una lettera (si proprio con carta e penna!) alla redazione del Giallo Mondadori facendo presente di come per anni la Mondadori ci avesse "propinato" traduzioni indegne dei gialli di quasi tutti gli autori pubblicati, lettera che, ovviamente, non ha mai avuto risposta. E' stato molto interessante poi che alla discussione abbia partecipato anche la Signora Fonticoli chiarendo un particolare assai interessante sulla Sua traduzione de "La Morte del Villaggio" pubblicata nell'Omnibus giallo "Vita Morte e Miracoli di Miss Marple" del 1989. Cosa che comfermo pienamente.
    Proprio a proposito degli Omnibus gialli Mondadori, che così tanti dubbi creano nei collezionisti Le volevo segnalare un lavoro davvero notevole che ha svolto il Signor Vittoriani Casodi di Firenze (con la mia complicità). Egli ha creato due tabella rissuntive di tutti gli Omnibus "telati" pubblicati dalla Mondadori, con tutte le edizioni uscite e le varianti che si sono susseguite negli anni (compreso le nuove traduzioni). Il lavoro è molto interessante è può essere scaricato gratuitamente e senza nessun pericolo, perchè vi è il consenso dell'Autore, da questi due siti:
    http://dropcanvas.com/lhao3 e
    http://dropcanvas.com/ucaff
    Queste tabelle chiriscono anche eventuali dubbi sull'Omnibus di cui avete parlato.
    Le dia se vuole un 'occhiata e, qualora lo ritenesse degno di nota, potrebbe pubblicizzarlo sul suo blog: già molti appassionati lo hanno visionato e scaricato.
    Sperando di aver fatto cosa gradita, porgo cordiali saluti.
    Guido Fabrizzi




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    1. Scusate ho indicato erroneamente il nome dell'autore delle tabelle sugli Omnibus. Il nome corretto è Vittoriano Casodi.

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    2. Ciao, ti ringrazio molto per l'intervento e ti rinnovo i complimenti per il lavoro svolto! Sono contento di vedere tanti appassionati italiani di JDC. Un saluto,

      Stefano

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  21. Salve a tutti, vorrei sapere cosa ne pensate del fatto che da anni Mondadori continui a pubblicare "Ten Little Niggers" col titolo americano "Dieci piccoli indiani" quando poi al suo interno ogni riferimento è ancora ai negretti dell'opera originale. Io la trovo una cosa approssimativa ed irritante e indegna di una casa editrice seria. Se si sceglie di intitolarla così (per sfruttare probabilmente il traino dei tanti film usciti con quel titolo), i riferimenti interni devono essere a loro volta cambiati, altrimenti non ha senso.

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    1. Laura, purtroppo la traduzione di Dieci Piccoli Indiani resta quella di Beata Della Frattina del 1982. La contraddizione c'è, è inevitabile, e secondo me il testo andrebbe interamente ritradotto considerando l'importanza capitale che ha nella letteratura del Novecento. Sfortunatamente, nell'editoria italiana del poliziesco esistono anche cose peggiori.

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  24. Salve, io ho tre edizioni diverse della mondadori. Ho controllato i traduttori e la maggior parte sono gli ultimi elencati nel tuo articolo per fortuna.
    Ma volevo cmq dei chiarimenti su: T.N.S.
    Loredana Giacchetti ( Ho il terrore vien per posta)
    Alberto tedeschi ( ritratto di elsa green).
    IL resto sono di Piceni e Motta quindi credo nn siano attendibili!

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    1. Quella di Tedeschi è al 100% tagliata, la prima non te lo so dire, ma se l'hanno ritradotto è molto probabile che lo sia.

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    2. Grazie mille! un'ultima cosa. C'è un modo di vedere chi sono i traduttori in determinate edizioni? Se ad esempio voglio prendere dei libri su ebay, devo per forza chiedere chi sia il traduttore o si trova già una lista di traduttori in base all'edizione? Perchè sarebbe una cosa utilissima per tutti penso.

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  26. Ti consiglio le edizioni dei Classici del giallo uscite dagli anni Ottanta a oggi. Ti sconsiglio gli Oscar Mondadori vecchi (costa bianca e costa gialla nera), che hanno sempre traduzioni vecchie.

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  27. Su 42 romanzi che ho, 13 hanno traduzioni vecchie. In totale ho 3 diverse edizioni mondadori comprate nel corso degli anni. Le bianche con costa bianca e dipinto sulla copertina (la maggior parte buone traduzioni); le mondadori tutte colorate piccoline (un disastro!) e quelle nere e gialle cn foto che dovrebbero essere la penultima edizione.
    Essenzialmente il problema di fondo è che sono affezionato a questi libri, li compro da quando ero piccolo ed anche se sn rovinati mi rievocano bellissimi ricordi.
    Quindi, cercherò di sostituire man a mano le traduzioni vecchie e cercherò di completare la collezione stando moooolto attento e sperando di trovare altre buone traduzioni sulla mondadori bianca vecchia (che aihmè mi resta nel cuore) =)

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  28. Scusate di nuovo =)
    qualcuno sa per caso CHi ha curato l'edizione di Aiuto Poirot della mondadori, quella bianca e gialla? Non c'è scritto nel libro =p strano

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  29. Segnalo anche se è un racconto e non un romanzo la traduzione diversa di "L'avventura del dolce di natale" ad opera di Giovanni Viganò(direi migliore o comunque con termini piu' "freschi" rispetto alla solita traduzione Mondadori che si trova in "Appuntamento con la paura" con traduzione o di Lidia Lax o della Griffini; non è specificato di quale delle due sia la traduzione appunto.)nella raccolta "Altri delitti di natale" della collana "I Bassotti" della Polillo.

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  30. Che molti romanzi (non solo di Agatha Christie) fossero stati pesantemente tagliati nella versione italiana non era certo un mistero. Anche senza conoscere l'inglese, sarebbe bastato fare un confronto anche superficiale tra il numero di pagine delle edizioni inglesi e quello delle edizioni italiane (soprattutto del Giallo Mondadori settimanale e delle altre pubblicazioni gialle da edicola del dopoguerra) perché anche il più ingenuo dei lettori fosse messo in sospetto. Quello però di cui io stento a comprendere la ragione è il perché certi romanzi (rimaniamo sulla Christie, ma si potrebbero fare molti altri nomi) nonostante avessero goduto di traduzioni integrali negli anni anteguerra siano poi stati ripubblicati in versioni da Reader's Digest. Io ho un esempio in particolare. Ricordavo di aver letto da adolescente un'edizione de "L'uomo vestito di marrone" dei primi anni '30, pubblicata nei Libri Gialli di Mondadori, nella versione rilegata da libreria, che avevo trovato nella biblioteca di mia nonna. Anni dopo mi ritrovai a comprare sul banco di un mercatino lo stesso romanzo nell'edizione de "I Classici del Giallo" n. 100 del 1970. Immediatamente le dimensioni ridotte del libro mi misero in sospetto, circa 180 pagine, se non sbaglio, stampate abbastanza in grande, quando io ricordavo benissimo che l'edizione che avevo letto da mia nonna era stampata in caratteri molto più piccoli e superava tranquillamente le 250 pagine. Successivamente ho potuto constatare personalmente che non mi sbagliavo. Quindi se esisteva una traduzione integrale, o comunque molto più estesa di quella che avevo trovato io, perché fare ritradurre il romanzo in una nuova versione assai più ridotta? Qualcuno sa darmi una spiegazione logica?

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  31. Non credo proprio che la gente del tempo si accorgesse del fatto che i romanzi erano tagliati. Uno dei motivi principali per cui lo studio della letteratura popolare (termine che non ha alcuna valenza qualitativa) sia rigettato nel nostro paese è dovuto al fatto che anche vari accademici in passato, leggendo un romanzo poliziesco di 50 pagine, pensassero fosse integrale. Sembra una barzelletta, ma se si leggono i contributi di Del Monte e, temo, anche Sciascia, tutto diviene molto chiaro. Ci sono accademici, studiosi o quel che volete che ancora oggi scrivono su Christie facendo riferimento a testi italiani tagliati e manipolati. In Italia non interessa a nessuno fare della ricerca seria, come non interessa alle case editrici fare un buon lavoro, pubblicare edizioni integrali etc. Lo fa solo Polillo, che però non naviga nell'oro.
    Sul perché testi siano stati ritradotti in versioni tagliate non ti so dire. Di sicuro so che le varie sezioni della Mondadori (edicola, libreria) non comunicano, ed è capitato che entrambi traducessero lo stesso testo due volte. Ma quello che dici tu è diverso, e penso dipenda anche da ragioni economiche. Evidentemente costava meno far ritradurre un romanzo togliendo però il 50% del testo piuttosto che ristampare la vecchia traduzione. O forse ritenevano la traduzione anni 30 del tutto impresentabile. Onestamente non saprei.

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  33. Secondo voi l'oscena interpolazione antisemita nella traduzione ad opera di Tito N. Sarego di "Lord Edgware Dies" è di Sarego stesso o da attribuire ad altra mano? Non ho trovato in Rete nessuna informazione su chi fosse Sarego, laddove su Tedeschi e Pitta, ad esempio, si trova parecchio.

    S.

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    1. Prova a scaricare da amazon l'edizione inglese(solo un estratto, non è necessario acquistare il libro) e vedrai che le frasi sull essere ebrea sono presenti anche in originale. Non Vi è stata alcuna manipolazione.

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    3. Ti sbagli.

      Questo è il passo incriminato in inglese (a "parlare" è Poirot, a narrare è Hastings):

      __«I think she will succeed. She is shrewd and she is something more. You observed without doubt that she is a Jewess?»

      I had not. But now that he mentioned it, I saw the faint traces of Semitic ancestry.__

      Direi che potrebbe essere tradotto così:

      __«Penso che riuscirà ad arrivare dove le pare. È astuta, e non solo: avrai certamente notato che è ebrea, giusto?»

      A dire non me n'ero accorto. Ma ora che me l'aveva fatto notare, scorsi nei suoi lieamenti labili tracce di discendenza semitica.__

      Nell'edizione italiano, questo è quanto si legge:

      __«Si sarà accorto, spero, che è ebrea? Quando ci si mettono, questi ebrei, sanno arrivare molto in alto, e costei non manca certo di attitudini».

      A dire il vero non ci avevo fatto caso, ma l'osservazione del mio amico mi aprì gli occhi e notai anch'io sul bel volto bruno le inconfondibili stigmate della sua razza.__

      Spero tu ti renda conto che la traduzione non è per niente fedele all'originale. La frase obliquamente antisemita pronunciata da Poirot è amplificata nell'edizione italiana con una considerazione generalizzata sugli ebrei, additati in maniera esplicita come ingordi di potere, e la descrizione che dà Hastings dei tratti somatici della donna è anche quella amplificata, con le "tracce" che diventano "stigmate", e l'uso piuttosto pesante del termine "razza".

      Tutto dev'essere contestualizzato. Magari all'epoca l'uso della parola razza non era odioso come lo può essere oggi, però il tutto rende la traduzione molto lontana dall'originale, quasi un'interpolazione appunto.

      S.

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  34. Ciao. Non so se ti occupi ancora del blog, dato che l'ultimo post risale al 2016, ma volevo informarti che l'edizione 2020 di "Poirot sul Nilo" ha una nuova traduzione di Paolo Valentino. Non so se sia migliore di quella della Griffini, non ho avuto modo di leggerla ancora.

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  36. Ho notato che la maggior parte dei titoli di Agatha sono stati ritradotti verso la metà degli anni 80 per la collana "I classici di Agatha Christie" venduti in edicola. riguardo le edizioni degli oscar Mondadori invece anche le edizioni successive (anni 90 e 2000) sono rimaste con il traduttore vecchio.
    le ultimissime edizioni (dal 2010 in poi) reca il nome del nuovo traduttore (quello anni 80)...
    Sai dirmi il perché?
    grazie mille

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  37. Ciao Stefano, sarebbe possibile avere un tuo contatto email? Sono uno studente di Lettere e avrei bisogno di alcune informazioni sulle traduzioni della Christie. Grazie in anticipo.

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  38. Buongiorno. Mi sono imbattuta in questo sito perché ho appena terminato la lettura di Poirot sul Nilo (traduzione di Enrico Piceni) e, notando incongruenze nel finale, cercavo informazioni sulle traduzioni. Ho letto numerosi libri della Christie, senza effettivamente pormi questo problema finora, ma a questo punto mi vengono dubbi su alcuni libri in particolare e, se possibile, vorrei sapere se siano traduzioni affidabili: Non c'è più scampo e Il Natale di Poirot, tradotti dallo stesso Enrico Piceni; Il terrore viene per posta, tradotto da Loredana Giacchetti; Fermate il boia, tradotto da Sem Schlumper; Polvere negli occhi, tradotto da Silvia Boba.

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